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I Was Only SIxteen: La nuova canzone dei ragazzi del Progetto Giovani cantanta con Tony Hadley

By 15 Giugno 2023Giugno 21st, 2023No Comments

I WAS ONLY SIXTEEN”

I Was Only Sixteen è una ballata struggente e poetica che racconta il percorso di malattia dei ragazzi della Pediatria Oncologica dell’INT. Scritta in lingua inglese, la canzone vuole diventare un inno per tutti gli adolescenti che affrontano una malattia oncologica.

Il progetto musicale, realizzato grazie all’Associazione Bianca Garavaglia (ABG), si avvale anche della collaborazione di Faso, bassista del gruppo Elio e le Storie Tese, e di Stefano Signoroni e la sua band. Il brano è disponibile su tutte le piattaforme di streaming – https://bfan.link/i-was-only-sixteen – e tutto il ricavato dei download digitali della canzone sarà devoluto in favore di ABG e del Progetto Giovani.

Con questa nuova canzone, gli adolescenti in cura all’INT tornano a raccontare la loro storia di adolescenti che, da un giorno all’altro, hanno dovuto stravolgere la propria vita e affrontare un percorso difficile come quello della malattia.

“Si tratta di una canzone struggente e poetica, scritta in inglese per portare i sogni di questi ragazzi ancora più lontano, a livello internazionale” – spiega Andrea Ferrari, ideatore e coordinatore del Progetto Giovani. “Le parole dei nostri ragazzi sono davvero un inno alla vita: ‘I was only sixteen’ è la canzone di tutti gli adolescenti con tumore nel mondo”.

Il testo della canzone deriva dal progetto “Tratto da una storia vera”, il podcast realizzato dai ragazzi del Progetto Giovani nel 2021, con il coordinamento di Gianfelice Facchetti e tuttora disponibile su Spotify. Una selezione di frasi scritte dai ragazzi è stata adattata da loro stessi e trasformata in una vera e propria ballata che racconta la storia di ogni ragazzo malato. Faso, Stefano Signoroni, Giacomo Ruggeri e Tommaso Ruggeri hanno composto e suonato la musica: “La melodia è scaturita spontaneamente dalle parole, hanno una forza incredibile che ti tocca l’anima” – racconta Faso – “poi, con l’aiuto di Luca Mezzadra, il fonico dello studio degli EelST, e i contributi canori di Miriam Conte, abbiamo inciso la canzone. È stato un privilegio partecipare a questo progetto”.

È nato un brano non facilissimo da cantare per i ragazzi, con le parti da solista per le quali sarebbe stato bello trovare un vero cantante che potesse interpretare nel modo migliore le loro parole… e come per molte altre storie un po’ magiche del Progetto Giovani, ecco la sorpresa: Tony Hadley – ex leader degli Spandau Ballet – ha prestato la sua incredibile voce, che si fonde insieme a quella dei ragazzi in coro. “Ho accettato immediatamente la proposta. Le parole di questi ragazzi – dichiara Tony Hadley – mi hanno colpito nel profondo. Questo progetto è davvero unico”.

“Con i nostri pazienti adolescenti – dice ancora Andrea Ferrari – volevamo raccontare il loro viaggio, da quando si prepara la valigia, svuotandola dei vestiti per andare a ballare e riempiendola di speranza, coraggio, determinazione e tanti pigiami, a quando ci si trova seduti su una sedia davanti ai medici e non si riesce a pensare ad altro se non alla voglia di scappare. Senza dimenticare le notti in compagnia del ‘bip bip’ della pompa della chemioterapia. C’è molta malinconia e c’è molto ospedale nel testo dei ragazzi, ma poi c’è anche la scoperta di amici che danno un grandissimo aiuto e sanno indicare la strada giusta, come i compagni di corsia, gli amici trovati qui nel Progetto Giovani. Alla fine, ecco la voglia di andare in bici sotto la pioggia, cantare fino a non avere più voce e ballare fino all’alba”.